giovedì 17 marzo 2016

Come in amore


Fu Antonella Landi, collega stimata, collaboratrice, tra l'altro, di varie testate giornalistiche, a scrivere in un suo articolo pubblicato sulle pagine fiorentine del "Corriere della Sera" dedicate a "I quaderni della Profe", la sua rubrica settimanale: "A scuola è come in amore: bisogna essere in due a voler far funzionare il giochino.".
Altrimenti, aggiunsi io qualche tempo dopo, in occasione di una delle più memorabili sfuriate che mi sia capitato di fare agli studenti, diventa masturbazione. Masturbazione intellettuale, ma sempre masturbazione è.
Loro, gli studenti, in quell'occasione, apprezzarono. Chiesero di scrivere la frase sulla lavagna.
Ci eravamo chiariti. Ci eravamo rappacificati.
Seguirono poi attentamente la lezione, prendendo diligentemente gli appunti per prepararsi alla prossima verifica scritta. E anch'io procedetti in modo spedito e preciso, attenta ad ogni dubbio o richiesta che provenisse da loro.
Ci eravamo chiesti reciprocamente scusa e sembrava che nulla, in precedenza, fosse accaduto.
Proprio come succede dopo un litigio tra innamorati.

La verità è che, come già Don Milani aveva affermato, il mestiere dell'insegnante va fatto con amore. Altrimenti è meglio non farlo.

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