Fantasmi, è vero. O, più semplicemente, come si diceva una volta, numeri. Sorprende che nella scuola, soprattutto in certi indirizzi di scuole, non ci si renda conto del dramma che noi tutti, e in primo luogo i più giovani (mi riferisco ai bambini e, soprattutto, agli adolescenti) abbiamo vissuto negli ultimi due anni. La scuola è diventata così lo specchio di un fallimento educativo che già era presente prima della diffusione della pandemia e che con la pandemia ha mostrato tutte le sue criticità: una scuola a volte esageratamente selettiva che non è stata capace di far emergere le potenzialità di ciascuno degli studenti che gli erano stati affidati e, d'altra parte, una scuola fin troppo lassista, ugualmente incapace di trasmettere passione, conoscenza, entusiasmo per la vita e per il sapere. Una scuola con docenti spesso disillusi o trasformati in meri burocrati, impegnati a compilare moduli e a formulare discorsi in cui non ci si crede. Una scuola che a volte, tuttavia, resiste, e lo fa con chi, maestro, insegnante, genitore, dirigente, operatore o collaboratore a qualunque titolo nella scuola, continua a credere che gli studenti abbiano il diritto di avere almeno un maestro, un insegnante che segnerà il percorso della loro vita per sempre, che trasmetterà loro la passione per la conoscenza, per il sapere, per la vita, e che sarà capace di mostrare a ciascuno il proprio talento. Ci sono questi docenti, ci sono queste scuole ed è nel loro entusiasmo e nella loro passione che bisogna riporre le speranze, nonostante tutto.
“Le sale insegnanti non sono tutte uguali: in alcune [...] si parla di tutto, ci si confronta e nascono ottime collaborazioni [...]." #Sala Docenti vuole puntare nuovamente sulla collaborazione, suggerita da Diego, incontrato da studente, oggi docente, e condivisa da Cristina, collega di vecchia data, già preziosa collaboratrice di "Sala Docenti", da Erica, giovane ed entusiasta insegnante, e da Lina, collega ispiratrice di lezioni ed emozioni. Perché solo insieme si cresce davvero.
sabato 11 giugno 2022
Da numero a fantasma: il dramma della dispersione scolastica
domenica 24 aprile 2022
Amori difficili
"Forse passerà [...] una mattina, a salutare. Solo a salutare, niente di importante. Non servirebbe a niente comunque, perché lei lo sa benissimo, lo sa bene quanto lui che è l'amore, imperfetto e disordinato, a tenerli separati, proprio mentre in qualche modo li unisce [...]."
La citazione, tratta dal romanzo "Gente senza storia" di Judith Guest (Traduzione di Masolino d'Amico, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1977, pg. 277; da questo romanzo è stato tratto il film di Robert Redford "Gente comune" del 1980), si riferisce alle difficoltà relazionali tra una madre e un figlio coinvolti in una tragedia familiare, ovvero la morte del figlio primogenito, amatissimo dalla madre e modello di riferimento per il fratello. Evidenzia la necessità, in alcuni casi, di rimanere lontani, anche se ci si vuole bene, perché restando vicini si soffrirebbe troppo.
E' una situazione che può riguardare non solo le relazioni tra madri e figli, ma tutte le tipologie di relazione, comprese quelle amicali.
L'amore verso gli altri non è sempre lineare, chiaro, perfetto.
A volte è complicato, doloroso, difficile. Al punto da richiedere una separazione, per evitare di continuare a farsi del male.
lunedì 1 febbraio 2021
Morire di parto
Quando nel 1977 questa canzone cominciò a circolare sulle radio libere che trasmettevano canzoni melodiche, non potei far a meno di esserne colpita.
Nel 1977 morire di parto in Italia non era un'eventualità così remota, sebbene accadesse sempre meno frequentemente rispetto ai primissimi anni del decennio precedente (1960/1961), quando l'ospedalizzazione del parto non era ancora così diffusa.
Fin da bambina io avevo imparato che di parto si poteva morire e che potevano morire sia la madre sia il neonato. Entrambi. O uno dei due.
Nella mia famiglia la cugina di mia madre, a 22 anni, era morta di parto e con lei era morto il suo bambino. Il sorriso di quella giovane donna, di cui mi restava il ricordo nella foto che la madre di lei teneva in sala e che era la stessa che c'era sulla sua tomba, mi turbava ogni volta che mi capitava di guardarlo.
Ugualmente mi turbava e mi imbarazzava, perché mi sembrava di essere una privilegiata rispetto a lei, la vicenda di una bambina che abitava nel mio condominio e che era mia compagna di giochi: la sua mamma era morta nel darla alla luce e lei viveva con la nonna materna.
Sono le storie che viviamo che spesso, anche se non ce ne accorgiamo. ci segnano per sempre, indirizzando e guidando poi le nostre emozioni, le nostre passioni, le nostre attenzioni e le nostre curiosità, i nostri gusti, le nostre scelte di vita.
domenica 25 ottobre 2020
"La social catena"
"Il 6 agosto 2020 Tizio parte per le vacanze. Il 12 agosto contrae il Covid19 da un asintomatico, ignaro di esserne affetto. Tizio, di ritorno dalle vacanze il 14 agosto 2020, non effettua il tampone. E' asintomatico; il 20 agosto 2020 incontra Caio e Sempronio cui trasmette il virus. Caio e Sempronio restano asintomatici. Caio, il 26 agosto, partecipa a una festa di compleanno e trasmette il virus a tre persone. Sempronio, il 29 agosto, partecipa a un matrimonio e trasmette il virus a dieci persone. Una delle persone incontrate da Caio, il 3 settembre contagia tre persone, compresa sua nonna che ha 75 anni. Il 4 settembre comincia ad avere febbre e malesseri vari; non è grave. Sua nonna, invece, il 10 settembre, viene ricoverata in terapia intensiva. Nel frattempo ...".
E quell'orror che primo
Contro l'empia natura
Strinse i mortali in social catena,
Fia ricondotto in parte 150
Da verace saper, l'onesto e il retto
Conversar cittadino,
E giustizia e pietade, altra radice
Avranno allor che non superbe fole,
Ove fondata probità del volgo 155
Così star suole in piede
Quale star può quel ch'ha in error la sede."
sabato 28 dicembre 2019
Il pianto di Rachele e la strage degli innocenti: le responsabilità degli adulti
domenica 24 novembre 2019
C'è ancora tanto da fare
venerdì 11 ottobre 2019
Libertà
sabato 16 marzo 2019
Sapere aude!
RISPOSTA ALLA DOMANDA: CHE COS'È L'ILLUMINISMO?
5 dicembre 1783, p. 516 2
sabato 26 gennaio 2019
"Essere felici - Il cinema insegna"
venerdì 11 gennaio 2019
A scuola in alternanza
domenica 9 dicembre 2018
Noi e il '68
domenica 11 novembre 2018
Sogni cancellati

mercoledì 31 ottobre 2018
Il vizio della memoria - "Io so"
lunedì 29 ottobre 2018
Obiettori di coscienza e piccole storie ignobili
presa come un animale macellato stavi urlando, ma quasi l'urlo non sapeva uscire
e così ti sei trovata fra paure e fra rimorsi davvero sola fra le mani altrui,
che pensavi nel sentire nella carne tua quei morsi
di tuo padre, di tua madre e anche di lui,
di tuo padre, di tua madre e anche di lui,
di tuo padre, di tua madre e anche di lui.
Ma che piccola storia ignobile sei venuta a raccontarmi, non vedo proprio cosa posso fare.
Dirti qualche frase usata per provare a consolarti o dirti: "è fatta ormai, non ci pensare".
E' una cosa che non serve a una canzone di successo e non vale due colonne su un giornale,
se tu te la sei voluta cosa vuoi mai farci adesso
e i politici han ben altro a cui pensare
e i politici han ben altro a cui pensare
e i politici han ben altro a cui pensare..."
sabato 27 ottobre 2018
"Libertà è partecipazione"
mercoledì 12 settembre 2018
"La scuola è sacra"
"La scuola è quel luogo dove si insegnano cose utili, quelle cose che il mondo non insegna, sennò non va bene". (Don Lorenzo Milani: "Una lezione alla scuola di Barbiana", Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 2004, pag.11).
A scuola si imparano i saperi, si esercitano i saperi, si cambia mentalità ed atteggiamento grazie all'interiorizzazione dei saperi.
Questo significa affermare che "la scuola è sacra".
E' così. Dovrebbe essere così.
Dovrebbe. Non è sempre così.
C'è chi, studenti, genitori, docenti stessi, a volte anche dirigenti, considera la scuola un parcheggio, un circolo ricreativo, un centro sociale, un ufficio postale, un luogo dove incontrare persone su cui scaricare la propria aggressività, la propria frustrazione, la propria miseria intellettuale, la propria insofferenza, il proprio disagio interiore.
La scuola è diventata sempre più un luogo sentito inutile, superato, incerottato, inadeguato.
Non più istituzione verso cui è dovuto rispetto, da parte di tutti, anche di chi a scuola non va più da un pezzo e non ha figli in età scolare.
Un Paese che non investe in Sapere, che non investe sulla Scuola, è destinato a fallire.
E' quanto sta accadendo al nostro misero e disgraziato Paese, in cui sembra si sia perso il senso del rispetto, del decoro, dell'apprezzamento verso chi assume nei confronti di fatti e persone un atteggiamento critico, tipico di chi ha imparato a non emettere giudizi senza conoscere ciò di cui sta parlando, di chi ha imparato a verificare, confrontare, ricercare personalmente, avendone gli strumenti, altre verità, consapevole che non esista un'unica verità, un'unica soluzione, un'unica posizione valida per tutti.
L'omologazione non è un valore fine a se stesso. Il denaro non è un valore fine a se stesso. Ma in quanti, ancora, se ne ricordano?
martedì 21 agosto 2018
Tutto normale, tutto previsto, tutto già descritto
"Siamo l’esercito del selfie
Di chi si abbronza con l’iPhone
Ma non abbiamo più contatti
Soltanto like a un altro post"
https://www.youtube.com/watch?v=FQkaH5ppFek
"E poi, lo sai, non c'è
Un senso a questo tempo che non dà
Il giusto peso a quello che viviamo
Ogni ricordo è più importante condividerlo
Che viverlo"
https://www.youtube.com/watch?v=yKT_euhimTk
"Tutti tuttologi col web
Coca dei popoli
Oppio dei poveri
Umanità virtuale
Sex appeal (sex appeal)
Comunque vada panta rei
And singing in the rain
C’è il Buddha in fila indiana
Per tutti un’ora d’aria, di gloria
La folla grida un mantra
L’evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma
Occidentali’s Karma
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma
https://www.youtube.com/watch?v=-OnRxfhbHB4
"Facce sulla carta, telegiornale,
mani sulla torta, tra gli sconti eccezionali
e gli applausi ai funerali: animali.
La commozione, l'indignazione,
la delazione: che baraccone...
E nei locali ipnotici,
nelle vacanze ai tropici,
la vita piano arranca
tra una settimana bianca
e le piccole ambizioni da travet.
Anch'io sono nel fango
però guardo su le stelle
e le vedo così belle,
perché l'anima è un concetto senza età:
né famiglia, né bandiera.
E la mia anima è leggera come me
che volo via
con la forza del pensiero.
E questo mondo per intero non mi avrà:
io volo.
E il mondo che scivola è un vecchio serpente:
niente più persone ma soltanto gente
lungo la corrente, indolente.
Appiattiti, imbruttiti;
siamo stati omologati,
allineati, arruolati.
E dentro notti inutili
e lungo giorni immobili,
la vita si consuma
più leggera di una piuma
e si cerca il contenuto
che non c'è."
https://www.youtube.com/watch?v=cdng_35uGII
domenica 19 agosto 2018
Il senso della vita (e della morte)
e quell'orror che primo
contra l'empia natura
strinse i mortali in social catena,
fia ricondotto in parte
da verace saper, l'onesto e il retto
conversar cittadino,
e giustizia e pietade, altra radice
avranno allor che non superbe fole,
ove fondata probità del volgo
così star suole in piede
quale star può quel ch'ha in error la sede."
(Giacomo Leopardi: "La ginestra o il fiore del deserto", vv. 145 - 157)
domenica 12 agosto 2018
Non sono solo canzonette...
accendi la tua tivù
e non parli, non ridi più
non dirmi che non ti va più
dai non far quella faccia lì
un po' fragile, un po' insicura
non dirmi che non sei più
donna donna mia
mia mia mia mia
non dirmi che tu
vuoi andare via
mia
nei miei sogni e nel tempo mia
non tremar, non aver paura
non sei un'avventura e sei mia
nei tuoi sogni proibiti, mia
nei miei sogni proibiti, mia
un po' donna e un po' bambina
sorridi e mi vieni vicina
più di questo che vuoi di più
dimmi cosa ti manca in più'
un po' fragile, un po' insicura
ti amo e lo sai che sei mia
mia mia mia mia
donna donna mia
mia mia mia mia
non dirmi che tu
vuoi andare via
mia
nella mente, nel cuore mia
nei miei giorni e nel tempo mia
non tremar, non aver paura
non sei un'avventura e sei mia
nei tuoi sogni proibiti, mia
nei miei sogni proibiti, mia
un po' donna e un po' bambina
sorridi e mi vieni vicina
Siamo qui noi soli
ma tu sei più triste
ed io lo so
perché
forse tu vuoi dirmi
che non sei felice
che io sto cambiando
e tu mi vuoi lasciar
Io che non vivo
più di un'ora senza te
come posso stare una vita
senza te
sei mia
mai niente lo sai
separarci un giorno potrà
Vieni qui ascoltami
io ti voglio bene
te ne prego fermati
ancora insieme a me
Io che non vivo
più di un'ora senza te
come posso stare una vita
senza te
sei mia
mai niente lo sai
separarci un giorno potrà
Io che non vivo
più di un'ora senza te
come posso stare una vita
senza te
sei mia
sei mia
Io che non vivo
più di un'ora senza te
come posso stare una vita
sei mia
sei mia
sei mia
Per la vita, la mia vita ti darò
Sembra un sogno rivederti, accarezzarti
le tue mani, fra le mani stringere ancor
a nessuno voglio bene come a te
Ogni giorno, ogni istante, dolcemente ti dirò
«Come prima, più di prima t'amerò»
Come prima, più di prima t'amerò
Per la vita, la mia vita ti darò
Ogni giorno, ogni istante, dolcemente ti dirò
«Come prima, più di prima t'amerò»