"IDEOLOGIE DEL
NOVECENTO"
"La cultura filosofica
del primo Novecento trovò in Friedrich Nietzsche (1844 -1900) il distruttore di
tutti i valori borghesi tradizionali, definiti vere e proprie schiavitù
psicologiche dell’individuo, e l’esaltatore di quella volontà di potenza che esprime le energie più vitali e profonde
dell’individuo, proiettandolo in una dimensione oltreumana, al di là degli
schemi conformistici e dei condizionamenti della cultura occidentale."
(Tratto da: Antonio Brancati: “Storia di popoli e di civiltà”, volume 3, La Nuova Italia , Firenze,
1995, pg. 14)
"LA CONFUSIONE MODERNA "
"Io non vedo che cosa si
voglia fare con l’operaio europeo. Egli sta troppo bene per non pretendere ora
un poco alla volta di più, per non pretendere con sempre maggiore
esasperazione: alla fine ha il numero dalla sua. E’ completamente finita la
speranza che si costituisca qui una specie d’uomo modesta e facilmente
contentabile di sé, una schiavitù nel senso più blando del termine, in breve
una classe, qualcosa che abbia immutabilità. Si è reso l’operaio militarmente
abile: gli si è dato il diritto di voto, il diritto di associazione: si è fatto
di tutto per corrompere quegli istinti sui quali si poteva fondare una
cineseria operaia: così che l’operaio già oggi sente e fa sentire la sua
esistenza come uno stato di bisogno (in termini morali come un’ingiustizia…)… Ma cosa vogliamo? Domandiamo ancora una volta. Se
si vuole uno scopo, è necessario volere i mezzi: se vogliamo schiavi, e occorrono! – non bisogna educarli da signori."
(Tratto da: Friedrich W. Nietzsche: “La volontà di potenza”, in “L’Anticristo”,
“Crepuscolo degli idoli”, “Ecce homo”, “La volontà di potenza”, Grandi
Tascabili Economici, Newton, Roma, 1989, pg. 348)
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