mercoledì 11 luglio 2018

Il problema siamo noi

Le polemiche sulla questione migranti che imperversano sui mass media da due mesi a questa parte, rischiano di far perdere di vista una questione centrale: il problema non sono i migranti, che sempre ci sono stati e sempre ci saranno (la storia dell'umanità è caratterizzata proprio dalle migrazioni dei popoli). Il problema siamo noi. In particolare noi italiani, così refrattari a accettare regole che viviamo come un disturbo al nostro individualismo esasperato e di cui non cogliamo invece gli aspetti positivi.
 Il problema sono gli italiani che non rispettano il codice stradale, che non pagano le tasse, che sono disposti ad accettare l'aiuto dell'amico o dell'amico dell'amico per trovare un lavoro, per superare un concorso o un colloquio, per evitare la fila ad un ufficio pubblico, per ottenere un appuntamento per una visita di controllo o un ricovero presso un ospedale pubblico, per iscrivere il figlio al nido o presso un istituto scolastico, ecc. ecc..
In questo caos che caratterizza la vita di molti italiani si inseriscono i migranti. Quelli che hanno dato e danno prestigio e lustro a questo Paese e quelli che, anziché essere risorsa per pagare le future pensioni, bivaccano nei giardinetti e nelle stazioni spacciando stupefacenti o vendendo borse e occhiali da sole taroccati anche agli italiani.
L'Italia è stata fatta quasi 160 anni fa. Per gli italiani del buon Massimo D'Azeglio stiamo ancora aspettando. O ci accontenteremo di questi.

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